Stage o non stage? Questo è il problema!

In copertina dettaglio di uno dei lavori di Marisa svolti durante il corso Operatore Grafico

Il valore aggiunto dei corsi di formazione – qui nello specifico del corso di Operatore Grafico –   potremmo dire consista in una spiccata declinazione pratica: i libri di testo e i quaderni lasciano il posto a pc, applicativi di ultima generazione e, parallelamente, le interrogazioni e le verifiche diventano realizzazione di siti web e di virtualità di design.

L’insegnamento ricevuto dai ragazzi viene poi ultimato, e messo alla prova, nell’habitat degli adulti: l’ufficio e il posto di lavoro. I nostri professionisti in erba devono infatti svolgere un periodo di stage di 260 ore. Ascoltiamo le parole di Marisa P. – una studentessa del corso di Operatore Grafico da poco conclusosi – sulla sua esperienza.

Com’è stato il primo giorno in azienda e come te lo immaginavi?

Non avevo aspettative particolari riguardo al primo giorno di stage, solo il timore di qualcosa che non avevo mai fatto prima. Arrivata nello studio ho conosciuto le persone con cui avrei lavorato e mi hanno subito assegnato un compito semplice per rompere il ghiaccio.

Sei stata affiancata da qualcuno? Magari ricevendo un periodo di formazione on the job?

Il mio punto di riferimento era il tutor aziendale ma, sia all’inizio sia in seguito, ho chiesto delucidazioni e svolto compiti con gli altri membri dello studio. I lavori che ho fatto comprendevano, per la maggior parte, l’utilizzo di Photoshop per ideare e creare banner pubblicitari, o immagini promozionali, che sarebbero stati poi pubblicati su Facebook; slide per siti web e anteprime grafiche sul posizionamento di elementi e scritte in un sito; basi grafiche per applicazioni per pagine Facebook.

Durante il progredire dell’esperienza di stage ti sono stati dati lavori via via di maggiore responsabilità?

Sì, in aggiunta a tutto ciò, col passare del tempo, mi hanno fatto prendere confidenza con il CMS per la gestione di siti web, facendomi caricare contenuti inviatici dai clienti. Uno degli ultimi compiti che ho svolto è stato quello di riadattare una pagina di contenuti in HTML per una sezione di un sito.

Hai notato grandi diversità rispetto all’esperienza da studentessa dietro i banchi?

Sicuramente questa è un’esperienza che fa capire quanto sia diverso limitarsi a studiare la teoria e poi applicarla in ipotetiche richieste da svolgere in classe, dal lavorare sul campo e doversi rapportare con le richieste che arrivano da persone esterne e che poi verranno utilizzate realmente. Anche il fatto di non poter chiedere aiuto all’insegnante ma doversela cavare da soli è senza dubbio una cosa di grande aiuto per capire che cosa si è in grado di fare, e acquistare così maggiore sicurezza con le proprie capacità, senza contare il fatto che ci si rende conto che le cose che si imparano in classe hanno un’effettiva validità pratica.

Al termine di questo periodo ti sei sentita arricchita, lo consiglieresti?

Per questi motivi consiglio davvero questo tipo di esperienza che non può far altro che arricchire il proprio bagaglio scolastico e servire così da primo approccio con il mondo del lavoro.

Come è proseguito il tuo rapporto con l’azienda, hai ricevuto delle proposte?

Dopo la fine dello stage ho mantenuto i contatti con loro anche se la collaborazione lavorativa non è continuata, anche perché ho deciso di continuare gli studi a settembre per il conseguimento del diploma.

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