Trattamenti sanitari volontari e obbligatori sui minori

Esaurito

Informazioni aggiuntive

Durata del corso

8 ore

Inizio corso

20/11/2017

Orario

09:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00

Sede

Forte Chance Erica – corso Novara, 96 – 10152 Torino

Posti disponibili

25

Destinatari

Psicologo – Medico chirurgo (tutte le discipline) – Infermiere – Infermiere pediatrico – Educatore professionale – Tecnico della riabilitazione psichiatrica – Psicoterapeuta – Assistenti Sanitari – Studente Universitario – Figure Professionali non sanitarie –

Titolo di studio richiesto

vedi destinatari del corso

Attestato rilasciato

Crediti ECM 10, 4

Crediti Professionali

10 ECM

Costo

Termine Iscrizioni

Descrizione

L’articolo 32 della Costituzione italiana, oltre a sancire il diritto alla salute come un diritto fondamentale dell’individuo, sottolinea il fatto che nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario. Intorno a questo dettato costituzionale si è sviluppato il dibattito che ha portato all’evoluzione del concetto di trattamento psichiatrico in Italia. Il trattamento psichiatrico negli Ospedali psichiatrici (ex manicomi) non era una cura ma un provvedimento di Polizia, in cui il paziente veniva internato in una struttura, automaticamente interdetto. Non era prevista dimissione se non per iniziativa del Direttore del manicomio. Il tutto era regolato da un Regio Decreto del 1904, rimasto inalterato nelle sue linee essenziali fino al 1978, che dettava come criteri per l’internamento essenzialmente quelli della pericolosità sociale. Era sufficiente anche la firma di un unico medico, non necessariamente di struttura pubblica. Il manicomio, contenitore aspecifico di tutta la sofferenza psichica e anche di una parte della sofferenza sociale che non trovava altre risposte da parte delle istituzioni, apriva le sue porte anche ai minori, anche ai bambini, fino a realizzare una struttura apposita nell’ospedale psichiatrico di Torino (Villa Azzurra) di cui si conserva ancora triste memoria.
Il superamento degli ospedali psichiatrici si è quindi incentrato principalmente, e non casualmente, sul mutamento del paradigma del ricovero da obbligatorio a volontario, da provvedimento di polizia a sanitario.
Questo ha portato all’enorme sviluppo del dibattito sul consenso al trattamento sanitario in genere, requisito divenuto ormai indispensabile: il trattamento sanitario ha sì un valore in sè in quanto mirato al bene dell’individuo che ne usufruisce, ma è legittimato solo dal consenso di quell’individuo, tranne nel caso di vizi insanabili del consenso stesso. Il trattamento sanitario obbligatorio di un minore, di cui dal punto di vista legale è presunta la parziale o totale non validità del consenso, costituisce quindi di per sè un problema, quasi un ossimoro: se il consenso del minore non è valido, posso effettuare sul minore qualsiasi trattamento sanitario?
L’applicazione definitiva del dettato costituzionale ha avuto luogo solo nel 1978 con la legge 180, subito incorporata nella Legge 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.
Solo la possibilità di effettuare trattamenti sanitari volontari, di regola territoriali, ha portato all’enorme sviluppo della psichiatria contemporanea fuori dalle mura del manicomio. Nel contempo è nata una vera e propria specializzazione che si occupa della sofferenza psichica del minore, la Neuropsichiatria Infantile, del tutto autonoma dalla Psichiatria, con le sue regole e le sue prassi, che a volte vanno ad impattare leggi e strutture nate per regolamentare altri tipi di intervento.
È rimasta la possibilità del trattamento sanitario obbligatorio in pochissimi casi attentamente selezionati, secondo requisiti di Legge essenzialmente sanitari che non fanno cenno alla pericolosità sociale. Anche questi casi prevedono una serie di garanzie individuali per chi è sottoposto al trattamento dalla doppia firma del medico all’emissione del provvedimento da parte del Sindaco (in quanto massima autorità sanitaria del territorio), alla possibilità di ricorso al Giudice Tutelare, procedura che va rispettata pena la non validità. Nel corso saranno illustrate le specificità del problema che riguardano i minori , accennando ad alcune prassi regolamentate nei Servizi Sanitari Regionali, con particolare riguardo al Piemonte.

  • Evoluzione della normativa riguardante i trattamenti sanitari volontari e obbligatori, con particolare riferimento ai minori: l’ospedale psichiatrico, la legge 833, i ricoveri in manicomio dei minori
  • Il consenso al trattamento e i vizi del consenso
  • I riferimenti legislativi e la prassi riguardante i minori nel caso di mancato consenso al trattamento del minore e dei genitori
  • Le modalità operative nelle Regione Piemonte e in alcune altre Regioni
  • I rapporti tra strutture di Neuropsichiatria Infantile e Psichiatria, con particolare riferimento ai ricoveri per crisi acute e ai TSO ai pazienti minori

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