Il nostro PC è al sicuro?

Le protezioni elettriche per i nostri PC

Le attrezzature elettroniche devono essere spente seguendo la corretta procedura indicata dal produttore: per il televisore può essere il tasto del telecomando, per il computer il comando “Arresta il sistema” e così via…
Il black-out elettrico portato da un gesto volontario (stacco la spina!) o involontario (temporale) può compromettere i dati, il software o addirittura l’hardware dei nostri dispositivi creandoci così un danno ben superiore al fastidio di dover rialimentare il dispositivo.
Sui gesti volontari non possiamo che prenderci la responsabilità, mentre sui black-out indesiderati possiamo attrezzarci opportunamente installando a casa un gruppo di continuità, un UPS (Uninterruptible Power Supply). Sono dispositivi elettrici intelligenti che filtrano i disturbi della rete elettrica e ci proteggono dalle mancanze di tensione sopperendo con la loro batteria interna.

UPS

A differenza dei dispositivi elettronici più piccoli (es. smartphone) che lavorano in corrente continua ed utilizzano una loro batteria integrata, i sistemi che operano connessi alla rete elettrica (220v) devono avere necessariamente un dispositivo esterno che, in caso di necessità, prenda l’energia contenuta in grosse batterie al piombo e ne converta la sua bassa tensione continua in alta tensione alternata: gli UPS infatti sono sempre montati esternamente al dispositivo e risultano spesso pesanti ed ingombranti.
La filosofia che si cela dietro questi dispositivi è proteggere i nostri computer nel modo più efficace possibile. Innanzitutto vogliono offrirci un filtro costante da tutti i disturbi comunemente presenti sulla rete elettrica: con le vecchie lampadine ad incandescenza ci capitava di veder “oscillare” la luminosità quando accendevamo e spegnevamo elettrodomestici; queste oscillazioni possono sembrare banali, ma per le apparecchiature informatiche sono deleterie.
In secondo luogo, in caso di black-out, un bravo UPS ci fornisce l’energia necessaria per completare nel giro di qualche minuto un salvataggio dei dati ed uno spegnimento “pulito” del sistema: questo viene in genere fatto manualmente dall’utente quando percepisce il problema, ma in realtà oramai tutti i gruppi di continuità possono lanciare uno “shutdown pulito” in automatico utilizzando un comune cavo USB connesso al PC.

Dove trovarli e come installarli

La procedura di installazione è molto semplice: una volta acquistato il prodotto, si usano i cavi elettrici in dotazione per connetterlo “in serie” all’alimentazione del computer. A fine lavoro, dal muro, partirà una sola presa elettrica che entrerà nell’UPS stesso; da lui poi partiranno invece i cavi di alimentazione verso il case del computer e verso il suo monitor. Agli UPS possiamo anche connettere periferiche delicate come gli HDD esterni, ma non devono esser connesse stampanti (soprattutto laser) perché a causa degli elevati assorbimenti potrebbero danneggiare l’UPS stesso.
In commercio troviamo prodotti di diversa natura: si parte da piccoli UPS stand-alone da usare con i nostri computer fino a dispositivi professionali utili a proteggere intere abitazioni o aziende. Nel nostro piccolo però troviamo in vendita dispositivi più o meno economici che si caratterizzano per la tecnologia su cui sono basati:

  • standby / offline UPS: prodotti di natura economica che utilizzano un semplice sistema a relé per commutare l’alimentazione dalla rete elettrica alla batteria; le capacità di filtraggio dei disturbi sono limitate e alle volte il tempo di intervento in caso di black-out non è sufficientemente veloce per mantenere il PC acceso. Il vantaggio è l’economia di acquisto, lo svantaggio è la scarsa protezione
  • line-interactive UPS: utilizzando uno stadio di potenza gestito da un microprocessore, questa soluzione è diventata la più utilizzata perché coniuga i costi contenuti con un buon livello di servizio; il filtraggio dei disturbi è notevole ed il tempo di commutazione è quasi immediato, quindi è il dispositivo da consigliare in quasi tutte le installazioni domestiche
  • on-line a doppia conversione: in questo caso la tensione alternata 220v viene prima trasformata in 12v continui, usata per caricare le batterie e poi nuovamente ritrasformata in tensione alternata 220v. In questo caso garantiamo il totale isolamento dalla rete elettrica esistente con una pulizia completa dei disturbi, ma i costi sono elevati e spesso questi sistemi vengono solo usati in ambiti specializzati

In fase di acquisto è necessario poi prestare attenzione alla potenza massima gestibile: tutti gli UPS hanno un dato di targa riportante i Watt oppure i VoltAmpére massimi erogabili. Capire quanti Watt massimi assorbe il nostro computer è abbastanza semplice: è sufficiente sommare i consumi massimi dichiarati dai vari componenti (es. Tower 400W + Monitor 50W + Accessori 50W = totale 500W massimi). Nel caso dei VoltAmpére la situazione è leggermente più complessa, perché sarebbe necessario valutare anche i carichi induttivi: in quel caso, per semplificarvi la lettura, sappiate che in maniera approssimativa consideriamo come potenza massima espressa in Watt gestibile da un UPS la metà del valore dichiarato come VA (2000VA -> 1000W max circa).

Manutenzione e sicurezza

Un’ultima raccomandazione riguarda la manutenzione e la sicurezza: sono dispositivi che operano ad alta tensione e rimangono “carichi” anche quando non sono connessi alla rete elettrica. È opportuno quindi prestarci attenzione anche quando non sono alimentati, nonché NON devono essere smontati o riparati se non da personale qualificato ed autorizzato. Tali dispositivi devono essere disconnessi immediatamente in caso di malfunzionamenti e la manutenzione deve essere periodica (cambio batterie ogni tot anni) come previsto dal manuale. Lo smaltimento deve esser fatto in centri specializzati per il trattamento dei RAEE a causa delle componenti elettroniche e delle batterie al piombo.

SG

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