Novità per l’APE nel 2015: Ecco le nuove normative per la certificazione energetica

Negli ultimi anni il risparmio energetico è diventato un tema sempre più importante in tutto il mondo. Ridurre i consumi è infatti una delle priorità dell’Unione Europea che verso la fine del 2006 ha fissato un obiettivo ben specifico: ridurre del 20% il consumo di energia primaria entro il 2020 (il cosiddetto “pacchetto 20/20/20”). Fra le varie iniziative, vi è dunque stato anche uno sforzo generale da parte di tutti i paesi aderenti per responsabilizzare i propri cittadini sull’importanza del risparmio energetico. Uno dei modi in cui si cerca di raggiungere questo obiettivo è proprio con la certificazione energetica degli edifici.

Ecco che era nato la l’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) e successivamenteL’Attestato di Prestazione Energetica (APE), questi attestati ci comunicano gentilmente il consumo annuale di energia di un edificio e forniscono una serie di consigli per migliorare la prestazione energetica risparmiando anche economicamente. A breve l’APE verrà profondamente modificato per adeguarsi ulteriormente alle disposizioni dell’Unione Europea.

Novità per l’APE nel 2015

Ormai ci siamo quindi è bene prenderne nota: Dal primo di luglio 2015, l’APE subirà delle notevoli modifiche. Il decreto interministeriale riscriverà completamente l’Attestato di Prestazione Energetica introducendo nuovi metodi di calcolo e di compilazione della certificazione energetica. Le nuove norme sostituiranno quelle ad oggi attive del DM 26 giugno 2009 perché mancano ancora di alcuni indicazioni dell’UE.

Le novità quindi saranno moltissime, ecco in breve cosa possiamo aspettarci per il nuovo APE del 2015:

  • La messa in atto del SIAPE (sistema informativo attestati prestazione energetica) un documento unico per tutta l’Italia nel quale si potranno trovare tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica;
  • Le classi energetiche da 7 diventeranno 10, dove la A4 indicherà la classe energetica migliore, fino ad arrivare alla classe G per immobili con i più alti consumi energetici;
  • Verrà introdotto un attestato unico semplificato su tutto il territorio nazionale, che dovrà essere redatto con calcoli omogenei. Le regioni avranno fino a 2 anni per adeguarsi alle nuove metodologie di calcolo;
  • La classe energetica dovrà essere determinata utilizzando l’indice di prestazione energetica globale, che esprime la quantità di energia primaria non rinnovabile;
  • Il nuovo APE dovrà differenziare tra i consumi energetici per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo, e dovrà indicare anche l’emissioni di anidride carbonica e l’energia esportata;
  • Bisognerà infine specificare anche tutti gli eventuali interventi avvenuti sull’edificio per migliorarne la prestazione energetica, specificando in maniera distinta le ristrutturazioni generali dagli interventi tesi all obiettivo di conseguire una riqualificazione energetica

Quando l’APE è obbligatorio per un immobile?

La direttiva Europea, ripresa in Italia con la nuova legge nazionale è molto severa sui casi in cui è d’obbligo dotare un immobile di un Attestato di Prestazione Energetica per poter controllare l’effettiva rispondenza alle normative sul risparmio energetico. Tuttavia, non sempre è obbligatoria, anzi, ci sono parecchi casi in cui non è necessario allegare l’APE nei contratti e negli atti che riguardano un edificio.

Nello specifico, l’Attestato di Prestazione Energetica non è obbligatorio per:

  • edifici adibiti a luoghi di culto;
  • edifici “marginali” e quelli “al rustico”, cioè privi di serramenti, rifiniture e impianti tecnologici;
  • fabbricati di servizio non abitativi (garage, locali tecnici, locali caldaia, stalle, cantine, depositi, ecc.);
  • edifici “rurali” non residenziali e senza impianti di climatizzazione; quelli senza parti dell’involucro edilizio, i ruderi ed i fabbricati abbandonati;
  • piccoli fabbricati isolati la cui superficie non supera i 50 mq;
  • fabbricati industriali e artigianali particolari con particolare esigenze di riscaldamento – come le serre – oppure climatizzati attraverso la combustione di residui del processo produttivo che non possono essere altrimenti utilizzati;

Le normative in ambito di certificazione energetica sono soggette a frequenti variazioni nel tempo quindi è bene tenersi aggiornati in materia. Per saperne di più leggete anche l’articolo sulle Normative, obblighi e procedure per la certificazione energetica scritto da Katrina Bertacci di Fazland.

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